Barcellona di streghe e muffe.
Pubblico il post di Anna, una nostra lettrice e prossima Italiana a Barcellona:
Senza sceglierla, senza conoscerla, tra un mese abiterò a Barcellona. Motivi di lavoro del mio compagno, casi della vita (mi ero da poco trasferita a Parigi) mi portano a lei. Ieri sera sono rientrata in aereo su Parigi dopo una settimana passata là per cercare la casa. All'aeroporto ho visto l'insegna "ILLY caffé" e mi sono sentita in salvo, come se per giorni fossi stata immersa in una dimensione parallela, sinistra. Strana città: intestinale, sciatta, buia, larga, percorsa senza interruzione da un movimento continuo, brulicante, sordo. O ero io che non potevo fermarmi? Di corsa tra un metrò e l'altro, da un appartamento all'altro (tutti bui, umidi, tutti dalle camere microscopiche, mi sono chiesta se i catalani temono la luce) cercavo di cogliere o rubare alla città una qualità, un segreto, un codice d'accesso. Strana condizione quella di ritrovarsi a dover abitare una città senza mai averci pensato prima, senza conoscerla, senza amarla. Cosa mangerò? Cosa mangiano i catalani? Prosciutti appesi dappertutto, rami di peperoncino, verdura e frutti lussureggianti, prosciutto, prosciutto, prosciutto, sembrano nutrirsi prevalentemente di prosciutto. Poi scopro un mercato, mi ci siedo in mezzo, mangio seduta al bancone calamaretti su due uova fritte, buonissimi. Mi sento felice, penso: mi piace. Ma è il primo giorno. Il secondo è brutto tempo, un uomo all'uscita del metrò mi offre la carta da visita di un mago, acquisto un telefono e il numero comincia con 666, affiorano sentimenti di superstizione che avevo da tempo educato e imbavagliato sotto il segno della ragione. Vedo appartamenti brutti. Un agente immobiliare mi mette in guardia contro tutti, dice che non devo fidarmi che di lui. Divento sospettosa, visito appartamenti con la scritta "venduto", divento abile nel decifrare menzogne pronunciate in catalano, un'agente immobiliare donna, tutta vestita di nero, gli occhi sfuggenti, mi ricorda certe streghe medioevali, mi stupisco che non si sieda accovacciata sul bordo di quella che lei chiama terrazza e che è in realtà un balcone di 1 metro per 50 cm, e parta in volo. Ogni tanto cerco di prolungare i miei giri verso il quartiere gotico, la cattedrale mi rassicura sulla bellezza della città, mi mimetizzo tra i turisti per sentirmi meno spersa, per avere una chiave di decifrazione, un: "oh, che bello!" che mi permetta di pensare qualcosa di compiuto sulla città, un suonatore di pifferi peruviani mi apre sentieri-viali, di estatica grazia tra costola e costola, ma è un attimo, la volgarità della Rambla, coi kebab che rosolano nello smog, si è già portata via tutto, più tardi respiro di nuovo, un po', tra il verde di certi alberi zeppi di pappagalli cantanti. Imparo le zone della città, giro con la mia lista del " Collegi d'administrators de Finques" (l'unica attendibile) di quartiere in quartiere, di casa in casa, scelgo e prediligo le visite alle case di quartieri come Saint Gervasi, Puxtet, dove un certo clima borghese mi consola del caos della città. Poi trovo la mia casa. A Puxtet, in una via di pini e mimose che sale verso il parco. E' grande, ha una grande terrazza che domina Barcellona, è cara (ma in Italia per la stessa metratura e la stessa vista l'avrei pagata un affitto 3 volte più caro). Mi appoggio al muro della terrazza e insieme all'agente (di nuovo donna, mezza età) stiamo in silenzio qualche minuto a contemplare la città che si stende immensa tra collina e collina, spuntano tra la folla dei tetti la Sagrada Familia (miracolo della fantasia quando niente la blocca) e certa immensa torre fallica-fosforescente , di certo architetto contemporaneo di cui mi hanno detto il nome e che ho dimenticato. Dico "Barcellona muy bonita", la donna risponde qualcosa senza sorridere ed io capisco che ha detto "è troppo grande". Penso che deve aver giocato e corso tra i vicoli di Barcellona prima che arrivasse l'ondata della moda, degli architetti, delle auto, dei turisti in calzoncini corti, chissà come era. Guardo meglio la donna per decifrarne l'età, mi chiedo quanti anni poteva avere sotto Franco. Ha un ché di triste che ho visto sulla faccia di tutti i catalani della sua generazione. Un ché di stanco. Il sole sta calando dietro Montjuic.
Anna
Ognuno di noi vive il tempo, i luoghi, gli incontri in maniera differente.. non ho mai pensato a bcn in questi termini, non l'ho mai vista con gli occhi di chi, al contrario di me, non la vive come una scelta. Non ho mai riflettuto sull'angoscia dettata dalla frenesia di questa grande città.. mi sono imfiltrata nel suo fluire e l'ho sentito mio.. le sensazioni degli altri, soprattutto quando rispecchiano sentimenti profondi, pensati, mi aiutano a circoscrivere le mie emozioni.. ed è così che, anche leggendo questo post, mi rendo conto di quanto la mia decisione sia il riflesso di un mio reale bisogno..
Di
mary
(inviato il 10/02/2007 @ 01:42:17)
Fermandomi a metter ordine nei miei pensieri mi ritrovo a fantasticare di nuovi orizzonti, nuovi incontri, nuove opportunità. E mi getto nella rete, alla ricerca di non so nemmeno cosa. Ma chi non cerca non rischia di trovare, vi pare?
La mia storia assomiglia alle vostre, espatriati in cerca di fortuna. Un anno e mezzo fa ho scelto di partire dall'Italia per stabilirmi a Parigi. Lungi dall'essere una fuga, la mia è stata una scelta consapevole, un cambiamento fortemente voluto, una chance che ho dato all'amore di allora. E poi succede che i sentimenti evolvono, all'entusiasmo degli inizi subentra subdola la routine, e le lenti deformate del turista si usurano, la realtà si rivela per quel che è. Ho cercato lavoro a lungo, e fra i tanti sono anche arrivata ad un passo dall'averlo quel lavoro che volevo...ma poi sono straniera e mi viene preferito un altro, francese. Certo non sono stata con le mani in mano ad aspettare che il
Di
lily
(inviato il 11/02/2007 @ 14:16:12)
Certo non sono stata con le mani in mano ad aspettare che il telefono suonasse in questi mesi, per carità, mentirei. Qualcuno che crede in me l'ho trovato, ma come me è giovane e mi paga poco, troppo poco, secondo gli standard parigini. E oggi mi guardo indietro e mi rendo conto che sono stanca, che ne ho abbastanza di scontrarmi quotidianamente con la difficoltà di farsi accettare in un paese di nazionalisti e diffidenti, che a forza di raccogliere garanzie e carte bollate riescono a farsi fregare dagli insospettabili Dupont del piano di sotto. La casa è un miraggio se lo stipendio è minimo e non puoi bloccare in banca 12 (si si, 12) mesi di affitto nel caso decidessi di scappare a Nuova Delhi senza avvertirli. Il lavoro se sei laureato all'estero preferiscono darlo al peggior diplomato ma di scuola francese. E le diseguaglianze sociali interne sono cosi lampanti che ormai fan parte del panorama urbano come i semafori.
Di
lily
(inviato il 11/02/2007 @ 14:17:29)
Parigi era il mio sogno, e fa talmente male gettare la spugna. Ma fino a che punto ci si deve provare? Come capire quando è il momento di mettere da parte l'orgoglio, raccogliere baracca e burattini e partire? E poi, per dove? Tornare indietro, in un paese, il mio, il nostro, che sembra far di tutto per impedirci di crescere? Andare altrove, in Europa, o più lontano, oltre oceano, in Paesi in forte sviluppo, dove magari anche il clima sarebbe più clemente?
Perdonate lo sfogo, e le tante domande, ma forse voi saprete farmi ritrovare l'entusiasmo perduto con parole incoraggianti.
Di
lily
(inviato il 11/02/2007 @ 14:18:22)
Cara Illy, non so se sta a me risponderti, questo blog è di Massi. Però ti consiglio un sito a cui mi aveva indirizzato Massi che io trovo eccezionale, per la forza che ti dà. Vai su: ww.expatclic.com clicca sulla versione italiana, poi vai su psi d'expat. Puoi leggere i forum o inaugurarne uno tuo. Ti arriveranno onadte di entusiasmo da ogni angolo del mondo. Che dirti sul lavoro in Francia...è una situazione deprimente. Il mio ragazzo, giornalista francese, è stato costretto a emigrare a Barcellona e come lui un sacco di giovani che conosco (chi parte per La Reunion, chi per l'America) . La Francia in questo momento è un paese morto, ne pagherà le conseguenze tra una decina d'anni. A questo punto...vieni a Barcellona anche tu!!  Ormai dobbiamo pensare che l'Europa è la nostra casa. Non più una nazione.
Di
Anna
(inviato il 11/02/2007 @ 15:20:08)
grazie anna, e grazie massi per offrirci uno spazio di discussione ;) a Barcellona ci penso, e ci penso anche seriamente...chissà che fra qualche mese nn ci si ritrovi tutti a mangiar tapas in qualche baretto carino!
Di
lily
(inviato il 11/02/2007 @ 15:31:26)
In realtà questo blog non è mio... è di noi tutti che contribuiamo a farne un luogo piacevole e stimolante !
Di
Massi non loggato
(inviato il 11/02/2007 @ 20:01:38)
Sono a Barcellona per lavoro. L'ho desiderato tanto per quattro lunghi anni, alla fine ci sono riuscita. E sono qui. Ma le cose non arrivano mai al momento giusto. E adesso sono sorti grossi problemi familiari. Perchè non posso provare ad essere felice in questa città che tanto ho amato, desiderato e sospirato? Perchè nella vita le cose non arrivano mai al momento giusto?
Di
alessandra
(inviato il 11/02/2007 @ 21:08:57)
La vita è la vita. E' bella così com'è. E' bella perché non è perfetta. Perché è complessa. Perché è l'unica che abbiamo. Perché finita una salita ce n'è un'altra.
Di
anna
(inviato il 11/02/2007 @ 22:41:24)
Di Jaques Salomé (che non so chi sia) "Siate i poeti della vostra vita. Osate ogni giorno mettere del blu nel vostro sguardo e della tempesta sulle vostre dita, del ridere nella vostra gola e soprattutto, soprattutto una dolcezza rinnovata a ciascuno dei vostri gesti".
Di
Anonimo
(inviato il 11/02/2007 @ 22:44:49)
Visitai per la prima volta Barcellona nella gita di fine liceo, dopo quella settimana, non la dimenticai mai più. Gli amori piu' grandi a volte scatuliscono da un colpo di fulmine, un connubio perfetto fra te e colei della quale ti sei perdutamente invaghito. Io con lei ci stavo bene, tutto quello che avevo sempre desiderato lei lo possedeva, sembrava creata appositivamente per me, mi abbracciava con la sua grandezza e mi scrutava nell'alto del suo splendore.
Di
Smackiss
(inviato il 04/03/2007 @ 14:41:21)
In questi anni nn l'ho mai dimenticata, adesso ne dovro' compiere 24, e sono alla continua ricerca di lei, la mia musa ispiratrice, la citta' dei miei sogni, ma per giungere a lei sto dovendo compiere un giro fra le sue amiche, per sapere di lei, chiedere chi sia realmente, e mi trovo qui a Madrid da quasi due settimane.. Nn pensavo esistesse al mondo citta' piu' squallida di questa... Triste, fredda, volgare, grandissima e vuotissima.
Di
Smackiss
(inviato il 04/03/2007 @ 14:45:51)
Mi sento "Dante"... la mia Beatrice è Barcellona e il mio Virgilio e' la passione che mi trasporta verso lei.. In qst momento sono allinferno (Madrid) e vengo dalla terra dei vivi (l'talia) che forse non vedranno mai la luce della salvezza.
Di
Smackiss
(inviato il 04/03/2007 @ 14:50:14)
A Madrid i dannati ubriachi, gridono la loro sventura lungo le strade infuocate della notte, Le donne tengono il viso rivolto verso il basso per celare i segni dei gelidi inverni e delle cuocenti estati o forse sono solo depresse, distrutte dalle loro peccaminanze notturne e dalla depressione che le affligge, se ne stanno li, imperterrite fra il fracasso delle auto che rimbomba lungo i palazzi e quello dello stress "routineano"...
Di
Smackiss
(inviato il 04/03/2007 @ 14:56:19)
Oggi o quasi 24anni e mi sento solo nella terra di nessuno, il mio sogno e barcellona, ma come tutte le bellezze, anch'essa un giorno finira' per stancarmi... Per adesso mi sento un po' poeta e la contemplo in attesa di rivederla un giorno anke se dovesse essere l'ultimo. In questo sito siamo tutti poeti e tutti sognatori, Colui che viaggia per amore e' sempre u n po' di tutto questo. A presto Massi e compagnia bella, vi abbraccio tutti.
Di
Smackiss
(inviato il 04/03/2007 @ 15:01:02)
DA piu' di un anno sono in crisi, crisi di lavoro sul lato sentimentale etc...per me e' molto difficle. un'idea si e' fatta strada , sono di madrelingua inglese, mia madre e' inglese, parlo italiano ovvio e voglio lasciare l'Italia...Barcellona mi attira , mi piace il clima, lo stile di vita ...che poi non conosco se non per "sentito dire"...che lavoro potreimai fare li'? ho un'esperienza di 7 anni nel campo del buying office di moda...ma sinceramente mi va bene anche la cameriera pur di lasciare l'Italia ; ))
Di
Chanel
(inviato il 22/03/2007 @ 16:45:32)
HO UNA LAUREA IN SOCIOLOGIA E TRA POCO UN MASTER IN COMUNICAZIONE,PUBBLICITà E GESTIONE D'IMPRESA, UN IMPORTANTE ESPERIENZA LAVORATIVA NEL CAMPO DELLA GESTIONE E CONDUZIONE DI BARCHE A VELA(CHARTER)E SOPRATTUTO TANTA VOGLIA DI NON IMPAZZIRE NEL MIO PAESE..MI ANDREBBE BENE QUALSIASI LAVORO CREATIVO E AFFINE ALLA MIA LAUREA.SONO DISPERATO..PENSI CI SIA POSSA ESSERE UNA MIA VITA DECENTE A BARCELLONA CON QUESTE CREDENZIALI?.NIENTE PIù MI LEGA A QUESTI LUOGHI,VI PREGO DATEMI UNA SPERANZA.
Di
SIMONE
(inviato il 15/08/2007 @ 11:02:00)
DIMENTICAVO..HO 25 ANNI
Di
SIMONE
(inviato il 15/08/2007 @ 11:04:55)
Big world full of wonders, cherish the present look to the future!
Di
coach stores
(inviato il 10/12/2010 @ 04:40:29)
* Quanto più si impara, più si sa.
Di
Christian Louboutin Replica
(inviato il 11/12/2010 @ 04:34:57)
* Quanto più si impara, più si sa.
Di
Christian Louboutin Replica
(inviato il 11/12/2010 @ 04:41:08)
The bombing, which wounded both Sunnis and Shiites, showed that determined suicide assailants remain capable of black timberland boots striking at will.CF http://www.chictimberlandboots.com/
Di
timberland 6 inch boots
(inviato il 13/08/2012 @ 03:30:14)
October 24, 2012 at 4:09 amReally interesting. I also bveelie that faking is the best way to learn. Simply because you put yourself in a position where people expect something from you and you don't have any other alternative that giving them what they want. A couple of years ago I was working as an IT engineer for a cosmetic laboratory. At some point I found myself managing the whole scientific team (I still don't really understand why I got promoted so fast ). I didn't know anything about cosmetic products. I had to run meetings with big cosmetic companies with no concept of how an hydrating cream was made. So my boss told me to fake it. I did. Like you I spent days reading documentations, books, reports and finally I got it and I was pretty good at it. Now I'm back to my IT career but I'm still working as an R&D consultant for cosmetic research centers. It's pretty incredible how fast we can learn when we are really dedicated. Reply
Di
FqdsiciFKc1z
(inviato il 30/11/2015 @ 23:35:35)
How could any of this be better stated? It cotu'ndl.
Di
gBGDPpFyf
(inviato il 01/12/2015 @ 13:57:46)
V. Sgarbi ha asserito duartne la trasmissione "l'ultimaparola" che la bellezza delle donne e8 un merito; allora secondo tale concetto tutte le donne brutte e bruttine anche se preparate e colte dovrebbero suicidarsi perche8 non avrebbero chance nel mondo del lavoro.Calimero http://dsmmfattce.com [url=http://zeojrtmnia.com]zeojrtmnia[/url] [link=http://vkmzsdtau.com]vkmzsdtau[/link]
Di
JDKEDyWKtGXt
(inviato il 03/12/2015 @ 01:55:46)
A minute saved is a minute eanrde, and this saved hours!
Di
L1SOVG3w8b
(inviato il 04/12/2015 @ 14:38:11)
Disclaimer L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
|
|
Home page
Cerca compagni d'avventura
Manuale di Sopravvivenza:
Contatti
|