Scrivo questo post dall’aereo Ryanair che mi porta a Roma, dove rimarrò per i prossimi 10 giorni. Ogni volta che volo con loro prometto che sarà l’ultima...fino al prossimo biglietto a 1 centesimo spese e posti assegnati esclusi !
Comunque...considerato che il bambino dietro di me sembra (...sembra...) essersi addormentato, che io sono riuscito a sedermi su una poltrona davanti all’uscita di sicurezza (consiglio per i viaggiatori Ryanair: sempre posti davanti alle uscite di sicurezza...avete il doppio di spazio per le gambe. Dovrebbero essere le file 16 e 17) e che l’aereo è partito con soli 30 minuti di ritardo (nonostante, per la gioia di mio padre che mi verrá a prendere, il capitano paventa la possibilitá di atterrare a Fiumicino invece che a Ciampino come previsto), non mi lamento !
Sono due giorni che penso a questa città e all’immagine che si è costruita verso l’esterno.
Fatevi un giro verso le 7 di sera per la spiaggia del Porto Olimpico.
Cosa vedete ?
Inglesi/Tedeschi/Italiani/Americani in ciabatte da mare (normalmente infradito marca Hawaianas) sorseggiando un cocktail in locali trendy finto-zen, divani in riva al mare, musica lounge stile Cafè del Mar.
Bene...
Ora, andate all’aeroporto di Girona, settore partenze, e guardatevi intorno.
Cosa vedete questa volta?
Gli Inglesi/Tedeschi/Italiani/Americani di prima, con le stesse ciabatte da mare, con il sombrero in testa (comprato in uno qualsiasi dei negozi di souvenir della Rambla), la maglietta del Barca o della Renault di Alonzo (l’anno passato...quest’anno indossano quella della Mercedes).
Sapete cosa cantava oggi in aeroporto un gruppo di Italiani ? “Hace Calor”...una canzone vecchissima (penso) della movida Madrileña anni 80.
Un’espressione tipica di qui è “Ti vendono la moto”, che significa far apparire le cose un pò differenti da quello che sono in realtà.
Questa è la moto che ti vende Barcellona: da un lato ti fa sentire come uno dei personaggi di Jordi Labanda (non per niente si è trasferito in pianta stabile a BCN)...bello, elegante, perfettamente integrato nel bel mondo, padrone di se e a suo agio mentre, in uno qualsiasi dei locali alla moda di cui sopra, sorseggia il suo mojito.
Dall’altra, con i turisti, prova a far finta di essere Spagna, offrendo al turista ignaro delle battaglie sociali per una Catalunya libera e indipendente (anzi...spesso ignari anche dell’esistenza di una regione chiamata Catalunya), vestiti a pois da Sevillana (il ballo), nacchere, sangria gelata e avanzi di movida, con annessi e connessi.
La cosa geniale è che questa non la solita trappola per turisti mordi e fuggi: se vai a Venezia per 2 giorni e decidi di prendere un cappuccino seduto in un bar di piazza San Marco, lo sai e te ne assumi tutta la responsabilità. Ma non penso esistano veneziani che abitualmente prendono il caffè a piazza S. Marco. Invece Barcellona è più subdola...anche noi residenti stranieri, molto spesso, ci compriamo la moto...felici e beati di averla comprata...soddisfatti del nostro appartenere al bel mondo di Jordi Labanda (per chi continua a chiedersi chi è questo Jordi Labanda, date un'occhiata
qui o
qui), o della nostra autentica comprensione e vicinanza empatica alla cultura gitana.
Il fatto è che molti di noi (perlomeno io), vengono a Barcellona proprio per questo: sentirci parte del Jet-set nei giorni pari, mezzi gitani in quelli dispari...
Nonostante siano quasi 3 anni, ancora (ma meno di prima) compro questa moto...basta sapere di che moto si tratta !