Girando per Youtube mi sono imbattuto in questa intervista fatta da una Web-tv catalana a Vinicio Capossela: l'occasione era il suo recente concerto nell'ambito del Grec. Mi ha fatto riflettere il fatto che Vinicio critichi un pò la percezione odierna di BCN, soprattutto quella che sembra esserci in Italia. Alla barcellona trendy e lustrini degli ultimi anni Vinicio preferisce quella degli anni 30 e 40...stile "Ombra del Vento" per intenderci. Che dire: l'atmosfera di quegli anni la conosco, poco, grazie a qualche lettura e alle tante testimonianze che si hanno girando per strada. Quella di oggi, come tutti voi, la vivo quotidianamente. Ho l'impressione che Vinicio abbia centrato il punto: noto (e questo non mi capitava negli anni passati) un crescente malessere. Catalani che si lamentano, Italiani che si lamentano, Stranieri che si lamentano...insomma, tutti si lamentano del fatto che la Barcellona di oggi sia sempre meno vivibile. Tempo fa ho ricevuto la mail di una lettrice del blog che paragonava Barcellona a un maglione troppo largo per la gente del posto. I lustrini della città non sono allineati con le aspettative e le necessità di chi in questa città è nato e vissuto. Ma nemmeno di chi ci è arrivato da qualche anno.
Montalban, attraverso Pepe Carvalho, si lamentava del fatto che le olimpiadi del 92 avevano trasformato, male, la sua città. Il processo è andato avanti. Proprio sul Metropolitan di questo mese ho letto un reportage sugli abitanti di Barceloneta: gente che vive nel quartiere da 50 anni e che ha paura che i soliti speculatori abbiano deciso di mettere le mani sul barrio per trasformarlo in una nuovo Benidorm: Strutture pensate per turisti e non per gli abitanti del quartiere. Altro esempio: sulla Rambla del Raval, c'è bisogno di un hotel di lusso ? non bastano i vari Ars Hotel e simili ?
Forse Barcellona è destinata a diventare una città parco giochi ? Buona solo per i chiassosi guiri seduti sulla Rambla con il sombrero e la brocca di Sangria ?
boh...sarebbe un bel peccato. Nel frattempo date un'occhiata all'intervista di cui parlavo.
Di Massi (del 10/09/2007 @ 20:44:16, in Sito, linkato 6066 volte)
Mi sono accorto che è quasi un mese che non scrivo nessun post sul sito. Tra le vacanze (poche), l'estate a Barcellona (massacrante x il fisico) e un pò di impicci personali non ho avuto testa e argomenti per scrivere nulla.
Però mi è venuta in mente una cosa: perchè non delegare la stesura di parte delle informazioni del sito, magari creando una sezione apposita ? Chi si ricorda le guide di Supereva, tanto di moda qualche anno fa ? Per rinfrescarvi la memoria, date un'occhiata a questo sito: http://guide.dada.net/
L'idea è proprio la stessa: se qualcuno di voi si sente esperto in un particolare argomento inerente Barcellona (che ne so, bar e discoteche, burocrazia, arte e cultura, cinema etc. etc.) e desidera condividere le sue esperienze diventando "guida ufficiale" su un particolare tema, mi può inviare una mail al solito indirizzo (massi AT Italianiabarcellona.com). La mia idea è quella di creare una sezione apposita (Guide) suddivisa in sotto-sezioni tematiche di cui la guida ufficiale è il massimo e unico responsabile.
Questa mattina, leggendo Il cappotto di Astrakan, di Piero Chiara, mi sono imbattuto in questo passaggio:
"Andare a Parigi, era a quell'epoca, ed è stato sempre, come darsi a un mestiere, a una professione o a un corso di studi. Vivere in quella gran città voleva dire imparare, capire il mondo, fiutare il vento. L'avervi passato qualche anno e magari soltanto qualche mese, poteva dare gloria per tutta la vita anche a un tipo qualunque, solo che avesse saputo raccontare le sue gesta, immancabili, perchè nessuno poteva vivere a Parigi senza capitare dentro casi e vicende degne di venir raccontate".
Mi ha ricordato molto in nostro essere stranieri a Barcellona. Quanti racconti e quante storie ci porteremo dietro ? Come e quante volte racconteremo di questi anni in Spagna ? Li rimpiangeremo ? Li idealizzeremo ?
Pubblico il post di Marco, un nostro lettore e titolare di Italia Consulting...stanno svolgendo un'inchiesta sulle istituzioni italiane a Barcellona ed hanno chiesto il nostro e vostro aiuto.
Mi raccomando: partecipate !
Ciao Ragazzi,
prima di tutto voglio ringraziare Massi per la sua disponibilità a permetterci la pubblicazione di questo post nel sito di Italiani a Barcellona. Siamo un piccolo studio di consulenza, Italia Consulting, che opera in questa città dal 2001.
La nostra principale attività si svolge sopratutto nel settore delle traduzioni in Lingua Italiana, anche se negli ultimi due anni ci occupiamo di servizi e-recruitment per le aziende, servizi di consulenza in generale per gli Italiani che risiedono a Barcellona ed infine servizi di informazione ed assistenza per il turista italiano.
Il motivo della pubblicazione di questo post è il seguente:
Stiamo svolgendo uninchiesta per capire come le istituzioni pubbliche italiane (Consolato, Camera di Commercio Italiana, Associazioni Culturali ecc.) aiutino i cittadini italiani, residenti in Spagna (non solo a Barcellona), ad inserirsi nel contesto lavorativo e sociale, tramite le proprie strutture organizzative.
In pratica vorremmo sapere:
Quando siete arrivati in Spagna, vi siete rivolti a una di queste istituzioni pubbliche?
Linformazioni ricevute sono state sufficienti?
Laccoglienza è stata cordiale?
Secondo la vostra opinione, come si possono migliorare i servizi offerti ai residenti, nel caso esistano?
Osservazioni Generali
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra collaborazione.
Chi lo desidera, può mettersi in contatto con me al seguente indirizzo di posta elettronica:
Quando iniziano a girare i soldi, iniziano ad arrivare le regole "di convivenza civile", che, normalmente, servono solo a eliminare il divertimento spontaneo...quello fatto da quattro persone che si bevono una birra per strada, quello lontano dalle logiche degli eventi sponsorizzati dalle multinazionali.
Purtroppo Barcellona e la Spagna in genere, non sono esenti da questo fenomeno. Da quando c'è stato il "boom", molte cose sono cambiate. Non dico di essere un veterano, dato che sono qui "solo" da 3 anni, ma conosco la Spagna da qualche tempo. La prima volta nel 1996, a Granada. Il paese dei balocchi: botellon a go-go, bar aperti tutta la notte e tutto il resto che potete immaginare. Seconda volta, Erasmus a Madrid, 1997-1998. Idem come sopra...ovviamente rapportato con la grande città. Bar Musical in cui si poteva ballare senza problemi fino al mattino, botellon nei parchi e tutto quello che potete immaginarvi della "Spagna" (le virgolette stanno a indicare il luogo comune SPAGNA).
Barcellona, oggi: OK che i Catalani non sono Spagnoli nel modo di essere...e d'accordo che uno dei motivi di malcontento generale è che non si riconoscono nel trinomio Tapas, Flamenco e Sangria...ma oramai le regole stanno diventando troppe. Bar chiusi per "abuso di licenza": hai la licenza di Bar Musical ? allora la musica la si ascolta solo. Per ballare ci sono le discoteche!! Organizzi un BBQ sulla terrazza ? Ti viene la polizia chiamata dal vicino invidioso e "amargo" che ti risponde che "las barbacoas en el campo!" (ma non erano vietati per paura degli incendi i BBQ in campagna ???) ! Il tuo Bar fa troppo rumore ? Allora te lo chiudo (vi ricordate la Paloma la fine che ha fatto ?) La gente fuori il tuo bar fa troppo rumore ? Allora te lo chiudo lo stesso ! Vuoi aprire qualcosa per proporre qualcosa di nuovo ? mi dispiace... non rilasciamo più licenze. Apri qualcosa di "non perfettamente legale " (parlo di licenze e permessi, non le attività svolte all'interno, quelle erano legalissime!) stile "cueva" ? Te lo chiudo immediatamente !
quasi quasi rimpiango quei tempi in cui le cose si sistemavano con una bella secchiata di fluidi vari tirata dalla finestra per disperdere i gruppeti rumorosi sotto casa !
...capisco la "convivenza civile", capisco che la gente vuole dormire, capisco che le regole servono per vivere tutti insieme, però a questo punto occorre prenderne atto: la movida è finita da un pezzo e l'economia Spagnola è una delle più veloci d'Europa.
Ciò che molti di voi si aspettano dalla Spagna ha i giorni contati !
Meno male che quasi non mi tocca: oggi compio ufficialmente 33 anni, e i tempi di baretti e affini stanno decisamente per finire
Richard, un nostro lettore che sicuramente avrete letto tra gli ultimi commenti, ci ha gentilmente inviato un'integrazione alla guida al lavoro contenente una serie di consigli utilissimi per quando il lavoro l'avrete trovato: i vostri diritti, come leggere la busta paga, come e cosa contrattare con l'azienda etc. etc.
C'è chi ritiene che non si può dire di aver vissuto realmente a Barcellona senza essere stati un periodo di tempo in Paro. Come scrivevo nella guida di sopravvivenza, il paro altro non è che un sussidio di disoccupazione generosamente (ma nemmeno tanto, dato che ogni mese paghiamo bei soldi di seguridad social..però almeno sappiamo dove finiscono!) offerto dallo stato Spagnolo a quei lavoratori che, per motivi indipendenti dalla propria volontà (almeno sulla carta !), vengono licenziati. Capite bene che il paro per molti è una vera benedizione: non solo ti fa sopravvivere mentre si è alla ricerca di un nuovo lavoro, ma permette a molti di prendersi un periodo "sabbatico" in cui magari studiare o, più semplicemente, rilassarsi in attesa di nuove e più stimolanti sfide professionali. Conosco molta gente che ha sfruttato l'occasione per seguire un master o fare dei viaggi (attenzione: formalmente non si potrebbe lasciare il paese. In pratica basta che andate a firmare il giorno stabilito ogni tre mesi) C'è anche da dire che ci sono moltissimi corsi di formazione gratuiti e interessanti che possono essere seguiti da chi è paro.
Richard, oramai nostro "consulente legale" a pieno titolo, mi ha inviato questo interessante documento in cui puntualizza alcuni aspetti del paro e ne introduce altri.
Spero vi risulti interessante...
Importi minimi e massimi dell’indennità di disoccupazione (Paro) per l’anno 2007
Importo Minimo della indennità di disoccupazione (2007).
Senza figli a carico 465,92 euro mensili
Con figli a carico623,16 euro mensili
Importo Massimo dell’indennità di disoccupazione (2007)
Senza figli a carico 1.019,20 euro mensili (nel 2006 era di 978,16);
Con un figlio a carico1.164,80 euro mensili;
Con due o più figli a carico1.310,40 euro mensili.
Tutti gli importi sono al lordo dei contributi previdenziali.
Periodo riconosciuto
Da 360 fino 539 giorni lavorati120 giorni di indennità
Da 540 fino 719 giorni lavorati180 giorni di indennità
Da 720 fino 899 giorni lavorati240 giorni di indennità
Da900 fino 1.079 giorni lavorati300 giorni di indennità
Da 1.080 fino 1.259 giorni lavorati360 giorni di indennità
Da 1.260 fino 1.439 giorni lavorati420 giorni di indennità
Da 1.440 fino 1.619 giorni lavorati480 giorni di indennità
Da 1.620 fino 1.799 giorni lavorati540 giorni di indennità
Da 1.800 fino 1.979 giorni lavorati600 giorni di indennità
Da 1.980 fino 2.159 giorni lavorati660 giorni di indennità
Da 2.160 giorni lavorati720 giorni di indennità
Nella prima colonna sono riportati i giorni lavorati negli ultimi sei anni.
Nella seconda colonna sono riportati i corrispondetti giorni riconosciuti a titolo di indennità di disoccupazione.
Sussidio di disoccupazione
Il sussidio di disoccupazione è un ulteriore aiuto ai lavoratori, che non hanno risolto voluntariamente il contratto di lavoro, e si sviluppa come segue:
1)Ai lavoratori, senza carichi familiari, che non hanno raggiunto il minimo di 365 giorni per ottenere l’indennità di disoccupazione, ma hanno “cotizado” almeno 6 mesi, viene riconosciuto un sussidio di 399,36 euro mensili per un periodo di tempo uguale a quello lavorato (Es. 6 mesi e 15gg. Lavorati – cotizados – da diritto ad un sussidio per 6 mesi e 15gg). La richiesta di sussidio va effettuata entro 15 gg dalla risoluzione del contratto di lavoro. (il sussidio, però, è subordinato al reddito).
2)Ai lavoratori, con carichi familiari, che non hanno raggiunto il minimo di 365 giorni per ottenere l’indennità di disoccupazione, ma hanno “cotizado” almeno 3 mesi viene riconosciuto un sussidio di 399,36 euro mensili per un periodo di tempo uguale a quello lavorato. Nel caso che abbia “cotizado” più di 6 mesi, il lavoratore potrà beneficiarse del sussidio per 21 mesi. Valgono le stesse regole di cui al punto 1.
3)Ai lavoratori, con carichi familiari, che hanno terminato di usufruire l’indennità di disoccupazione, viene riconosciuto un sussidio di 399,36 euro mensili per un periodo máximo di 18 mesi. (il periodo potrà prolungarsi fino a 24 /30 mesi, ma dipende dall’età del lavoratore e dai mesi di paro usufruiti).
4)Ai lavoratori con una età maggiore di 45 anni, iscritti al desempleo da almeno 12 mesi, che non hanno diritto al sussidio e/o all’indennità di disoccupazione, viene riconosciuto un aiuto (renta activa de inserción) di 399,36 euro mensili per un periodo máximo di 11 mesi.
In ogni caso Vi consiglio di documentarvi presso l’Inem www.inem.esed aprire la pagina “protección por desempleo”
Mi hanno colpito molto alcuni commenti in cui si chiedeva quanti soldi servono per iniziare una nuova vita a Barcellona.
Sicuramente meglio farsi questa domanda prima di arrivare, altrimenti rischiate di fare come molti che vengono con i soldi contatissimi, pensando che Barcellona li accoglierà a braccia aperte, salvo poi scontrarsi con la realtà e, dopo un paio di settimane di "vacanza stressata", essere costretti a tornare in Italia con la coda tra le gambe, senza aver concluso niente.
Ho pensato di fare un paio di conti "ad occhio" per darvi un'idea dei soldi che dovrete avere a disposizione al momento dell'arrivo (meglio se non in contanti nel potafogli in bella sulla Rambla )
Prima cosa da tenere in considerazione è la casa. Ho appena dato un'occhiata a Loquo. Mi sembra che oramai il minimo per una stanza in una casa decente sia circa 350 euro.
Tenete presente che per affittare una stanza, dovrete sbattervi un pò. Normalmente i padroni di casa (o chi per loro) "intervistano" varie persone prima di decidere a chi concedere il privilegio di vivere con loro... e il fatto che siate appena arrivati, senza un lavoro e senza molte garanzie non depone a vostro favore. A meno che non abbiate qualche aggancio dall'Italia tipo amici, amici di amici, divani in prestito etc. etc. non sarà immediato trovare una sistemazione. Diciamo che potreste metterci anche una settimana buona... Facciamo 10 giorni per stare larghi. Durante questi 10 giorni, a meno che non avete gli agganci di cui sopra, dovrete pagare un ostello... diciamo 30 euro al giorno. Siamo a 300 euro solo per dormire i primi giorni.
Appena trovata casa dovrete pagare poi il mese in corso più un altro mese di caparra. Ammettiamo quindi, sempre per rimanere un minimo larghi, che la stanza vi costerà un 400 euro al mese, spese incluse. Aggiungiamo al costo dell'ostello, altri 800 euro. Siamo a quota 1100 solo per l'alloggio.
Rimane da cercare il lavoro. Se i primi 10 giorni li avete passati a cercare casa, sicuramente non avete potuto concentrarvi troppo nella vostra carriera Spagnola. Il tempo necessario dipende da molti fattori (tipo di lavoro cercato, lingue parlate, vostre esperienze professionali, periodo dell'anno etc. etc.). Normalmente qualcosa entro un mese salta fuori, ma potreste avere bisogno di più tempo. Comunque, siamo ottimisti e diciamo che in un mese trovate lavoro. Questo significa che i primi soldi li vedrete dopo un mese di lavoro, quindi dopo più di 2 mesi dal vostro arrivo a Barcellona. Sommando i primi 10/15 giorni persi alla ricerca della casa, significa che per 2 mesi e mezzo dovrete mangiare, bere, uscire, spostarvi etc. etc. utilizzando i risparmi portati dall'Italia.
Ora, io non so quanti soldi spendiate mediamente in un mese, ma direi che stando attenti, con 800 euro ve la potete cavare (sono 26 euro al giorno... e considerate che quando vi spostate in un posto nuovo, all'inizio, pagate tutto il doppio !). 800 euro per (circa) due mesi e mezzo fanno 2000 euro.
Mi sembra tutto. Allora, ricapitolando:
Ostello: 300 euro Casa e caparra: 800 euro Sopravvivenza iniziale 2000 euro
Sommando tutto fanno 3100 euro.
Più o meno questo è quanto vi costerà iniziare a vivere a Barcellona, stando molto attenti alle spese e non includendo il viaggio per arrivare.... ovviamente più risparmi avete, più state tranqulii.
Dato che questa è una stima fatta "ad occhio", sono curioso di ascoltare i commenti di chi è appena arrivato... vi ritrovate con queste cifre ? mi sono dimenticato qualcosa ?
Mi è arrivata questa richiesta, che volentieri vi rigiro:
Si cerca uno/a stagista che scriva contenuti Internet per alcuni progetti sul mercato Italiano. La persona dovrá lavorare all'inizio a tempo parziale, se va bene ci sono delle serie possibilitá di crescita all'interno dell'azienda. L'azienda é leader nella creazione di web site. La persona deve risiedere a Barcellona o provincia, e deve essere italiano nativo. Laureata/o, preferibilmente in giornalismo o scienze della comunicazione. Mandare il cv a: Adele Simone, adele116@interfree.it
Questa mattina mi sono imbattuto nel sito Opcionempleo.com. In pratica è una sorta di meta-sito per la ricerca di lavoro: voi selezionate dove lavorare (nel nostro caso Barcellona), con quale parola chiave effettuare la ricerca (ad esempio Italiano) e il sito vi restituirà tutti gli annunci pubblicati sui vari portali tipo Monster, Infojobs etc. etc. che soddisfano le vostre richieste. Mi sembra comodo.
Seguendo questo link avrete i risultati con le parole chiave Italiano e Barcelona. Ovviamente potete fare esperimenti con le vostre di parole chiave.
PS Dato che molte multinazionali pubblicano annunci in inglese, vi consiglio di provare anche la parola chiave Italian