Pubblico il post di Marco, un nostro lettore e titolare di Italia Consulting...stanno svolgendo un'inchiesta sulle istituzioni italiane a Barcellona ed hanno chiesto il nostro e vostro aiuto.
Mi raccomando: partecipate !
Ciao Ragazzi,
prima di tutto voglio ringraziare Massi per la sua disponibilità a permetterci la pubblicazione di questo post nel sito di Italiani a Barcellona. Siamo un piccolo studio di consulenza, Italia Consulting, che opera in questa città dal 2001.
La nostra principale attività si svolge sopratutto nel settore delle traduzioni in Lingua Italiana, anche se negli ultimi due anni ci occupiamo di servizi e-recruitment per le aziende, servizi di consulenza in generale per gli Italiani che risiedono a Barcellona ed infine servizi di informazione ed assistenza per il turista italiano.
Il motivo della pubblicazione di questo post è il seguente:
Stiamo svolgendo un’inchiesta per capire come le istituzioni pubbliche italiane (Consolato, Camera di Commercio Italiana, Associazioni Culturali ecc.) aiutino i cittadini italiani, residenti in Spagna (non solo a Barcellona), ad inserirsi nel contesto lavorativo e sociale, tramite le proprie strutture organizzative.
In pratica vorremmo sapere:
Quando siete arrivati in Spagna, vi siete rivolti a una di queste istituzioni pubbliche?
L’informazioni ricevute sono state sufficienti?
L’accoglienza è stata cordiale?
Secondo la vostra opinione, come si possono migliorare i servizi offerti ai residenti, nel caso esistano?
Osservazioni Generali
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra collaborazione.
Chi lo desidera, può mettersi in contatto con me al seguente indirizzo di posta elettronica:
Questa mattina, leggendo Il cappotto di Astrakanť, di Piero Chiara, mi sono imbattuto in questo passaggio:
"Andare a Parigi, era a quell'epoca, ed è stato sempre, come darsi a un mestiere, a una professione o a un corso di studi. Vivere in quella gran città voleva dire imparare, capire il mondo, fiutare il vento. L'avervi passato qualche anno e magari soltanto qualche mese, poteva dare gloria per tutta la vita anche a un tipo qualunque, solo che avesse saputo raccontare le sue gesta, immancabili, perchè nessuno poteva vivere a Parigi senza capitare dentro casi e vicende degne di venir raccontateť".
Mi ha ricordato molto in nostro essere stranieri a Barcellona. Quanti racconti e quante storie ci porteremo dietro ? Come e quante volte racconteremo di questi anni in Spagna ? Li rimpiangeremo ? Li idealizzeremo ?
Girando per Youtube mi sono imbattuto in questa intervista fatta da una Web-tv catalana a Vinicio Capossela: l'occasione era il suo recente concerto nell'ambito del Grec. Mi ha fatto riflettere il fatto che Vinicio critichi un pò la percezione odierna di BCN, soprattutto quella che sembra esserci in Italia. Alla barcellona trendy e lustrini degli ultimi anni Vinicio preferisce quella degli anni 30 e 40...stile "Ombra del Vento" per intenderci. Che dire: l'atmosfera di quegli anni la conosco, poco, grazie a qualche lettura e alle tante testimonianze che si hanno girando per strada. Quella di oggi, come tutti voi, la vivo quotidianamente. Ho l'impressione che Vinicio abbia centrato il punto: noto (e questo non mi capitava negli anni passati) un crescente malessere. Catalani che si lamentano, Italiani che si lamentano, Stranieri che si lamentano...insomma, tutti si lamentano del fatto che la Barcellona di oggi sia sempre meno vivibile. Tempo fa ho ricevuto la mail di una lettrice del blog che paragonava Barcellona a un maglione troppo largo per la gente del posto. I lustrini della città non sono allineati con le aspettative e le necessità di chi in questa città è nato e vissuto. Ma nemmeno di chi ci è arrivato da qualche anno.
Montalban, attraverso Pepe Carvalho, si lamentava del fatto che le olimpiadi del 92 avevano trasformato, male, la sua città . Il processo è andato avanti. Proprio sul Metropolitan di questo mese ho letto un reportage sugli abitanti di Barceloneta: gente che vive nel quartiere da 50 anni e che ha paura che i soliti speculatori abbiano deciso di mettere le mani sul barrio per trasformarlo in una nuovo Benidorm: Strutture pensate per turisti e non per gli abitanti del quartiere. Altro esempio: sulla Rambla del Raval, c'è bisogno di un hotel di lusso ? non bastano i vari Ars Hotel e simili ?
Forse Barcellona è destinata a diventare una città parco giochi ? Buona solo per i chiassosi guiri seduti sulla Rambla con il sombrero e la brocca di Sangria ?
boh...sarebbe un bel peccato. Nel frattempo date un'occhiata all'intervista di cui parlavo.
L'altro giorno ho ricevuto la mail di Roberto, un mio "compaesano" Romano, evidentemente malato di calcio ! Mi chiede di pubblicarla...e lo faccio volentieri: anche se non sono un grande appassionato di calcio, sono nato e cresciuto a Testaccio (e chi è della Roma sa cosa significa)...quindi la Roma è un pò una cosa che ho nel DNA, anche se non la seguo molto !. Ciao Massi, ti propongo un post da classico italiano malato di calcio (della Roma per la precisione). Non prendermi per matto ma già prima di trasferirmi qui a Barcellona mi ponevo il problema di dove vedere le partite della Roma qui a Barna (prima di "Come abbreviare Barcellona" la chiamavo Barca). Da questo sito http://www.asromaultras.it/laromaintv.html ho trovato solo un locale: " Per tutti i romanisti che sono a barcellona: e' possibile vedere le partite della roma e del campionato italiano all'irish pub " ScoBies" che si trova all'incrocio tra calle Balmes e Ronda Universitat, vicino placa Catalunya. Per la cronaca trasmette entrambi gli anticipi del sabato, una partita domenica alle tre e quella della domenica notte, purtroppo a volte la roma nn viene trasmessa quando gioca con le squadrette (vedi ascoli e messina) ma le partite maggiori le trasmettono tutte (vedi inter e derby) "
Un collega di lavoro mi ha detto che intorno a placa Catalunya ci sono altri due locali di cui non ricorda il nome: uno tra avinguda Roma e c/ comte borrel e l'altro sulla Ronda del Sant Pere. Insomma, anche se forse odi il calcio spero che proporrai questo post.... A questo punto rilancio e apro anche ad altre tifoserie: Voi dove andate vedete le partite di calcio italiane?
Interrompo il dondolio sull'amaca per una rapida comunicazione di servizio. Una mia cara amica affitta il suo studio a Gracia dal prossimo lunedì fino alla fine Agosto. Idealmente vorrebbe affittare a giornata.
La casa è molto accogliente. Ideale per una coppia o due amici in vacanza (come direbbero qui "ideal pareja"). E' un unico ambiente con divano letto matrimoniale (matrimoniale vero !) angolo cottura, balcone e bagno. Può ospitare massimo 2 persone (vabbè...se venite in vacanza in 3 e volete stare stretti ne possiamo parlare). Si trova molto vicino a una delle strade in cui si svolge la fiesta de gracia, quindi anche come base operativa potrebbe andare bene...
Per informazioni contattatemi via mail al solito indirizzo massi AT italianiabarcellona.com
ok...ora torno sull'amaca a godermi questa bella serata. a presto.
Grazie a un paio di commenti su un post passato, ho iniziato a scrivermi con Andrea, un veterano tra gli Italiani a Barcellona: 40 anni di onorata carriera.
Vorrei riportare la sua testimonianza...sperando che sia solo il primo post di una lunga serie...
Sono cresciuto in questa meravigliosa città, ho 42 anni e ci sono venuto per la prima volta nel 1967. Faccio parte di una generazione i cui genitori si trasferirono qui per lavoro (star, Pirelli, Olivetti, ecc.) ed ho studiato alla scuola italiana (asilo, elementari, medie e liceo). Abbiamo passato tempi difficili come il franchismo, tempi difficili soprattutto per gli spagnoli e specialmente per i catalani. Ricordo che a quell'epoca, quando andavo in vacanza in Italia e poi tornavo qui, avevo la sensazione che questo era un paese che stava indietro rispetto all'Italia. Negli anni '80 inizió il boom della Spagna e dal 1984-85 soprattutto quello di Barcellona, una città che con la complicità di tutti si preparava a candidarsi per le olimpiadi del 1992 (con avversari come Parigi, New York, Amsterdam...non poco!). L'assegnazione di quelle olimpiadi segnó l'inizio di un epoca indimenticabile per tutti quelli che eravamo qui. Posso dire che abbiamo vissuto "i migliori anni delle nostre vite", si andava in giro per la città e c'era un entusiasmo incredibile, voglia di vivere ogni minuto del giorno la trasformazione di Barcellona. A quel punto la sensazione si era capovolta...chi stava davanti era Barcellona (rispetto a Milano, la sua 'omonima' dove ho vissuto e sono stato molte volte). Negli anni '70-'80 i residenti italiani eravamo di meno, ma ci conoscevamo tra tutti. I turisti che venivano erano dei signori. Negli anni '90 (dopo le olimpiadi) è cambiata la storia. Sono venuti moltissimi italiani che credevano di diventare i padroni di questa città in soli 4 giorni. Li sentivo parlare...e pensavo "questo non ha capito niente", non solo ma si permettevano anche di andare a dare lezioni di cosa bisogna fare o non fare in questa città. Molte volte sentivo critiche ingiuste da parte loro, che non erano nessuno per parlare. Questa tendenza è continuata e perfino aumentata col passare degli anni. Oggi posso dire che conosco una piccola parte degli italiani a Barcellona (prima tutti...) e conoscendone alcuni dei nuovi mi passa la voglia di frequentarli. Sinceramente, ho ripassato il tuo sito e mi sembra che ho esagerato con la critica perchè mi sembra molto costruttivo e molto pratico: informazioni, dati, opinioni....forse non concordavo con qualche messaggio e mi sono lasciato andare...pensando "sono tutti uguali". Ma non è così. Col passare degli anni credo di conoscere a fondo la psicologia degli spagnoli, dei catalani, dei barcellonesi, degli italiani (i residenti ed i turisti)...e gli anni mi hanno insegnato a non essere nazionalista (di nessun paese!), a non considerare superiore uno all'altro (brutto vizio in genere per molti italiani di questa città). Non mi arrabbio quando uno dice "italiano=mafia", perchè so come lo dice (lo fa per scherzo e sapendo che non è vero). Anche gli italiani credono che gli spagnoli sono toreri...e Barcellona è città anti-taurina (in questo caso forse lo dicono per ignoranza e non per scherzo, purtroppo). Se c'è un popolo che è sempre stato visto con simpatia ed accolto dai catalani come uno di loro...questo è il popolo italiano. Non sempre gli italiani corrispondono con le stesse buone intenzioni e questo mi dispiace.
Ragazzi, questa volta sono io a fare un appello ai lettori del Blog: ho bisogno di portare a Barcellona un paio di quadri. Non sono grandissimi...ma nemmeno piccoli.
Dato che non sono quadri di valore, sono solo stampe incorniciate, a cui però tengo particolarmente, vorrei evitare di spendere 1 milione di euro per pagare un corriere internazionale...
A questo punto, se qualcuno di voi questa estate pensa di salire in macchina da Roma (o comunque passando per Roma) e ha un pò di spazio a disposizione per portarmi questi quadri, avrà la mia eterna riconoscenza e una menzione d'onore sul blog, oltre alla sua foto incorniciata a casa mia (vicino ai quadri chiaramente !!) .
Ovviamente potete contattarmi per mail all'indirizzo massi AT italianiabarcellona.com
Sono anni che sento dire: "Come ti trovi a Barça ?", "Voglio trasferirmi a Barça", "Ma quanto è bella Barça", "Sono stato in vacanza a Barça" etc. etc.
Mi sembra la storia di Dylan Dog...quando tutta Italia lo chiamava Dailan Dog (invece si pronuncia Dilan Dog...come Bob Dylan) !!
Allora, sfatiamo questo mito: il Barça è la squadra di calcio, non la città. Dire: "Sono stato in vacanza a Barça" è sbagliato. La forma abbreviata per Barcellona (la città), è Barna, non Barça.
Un mio amico, lo avrete forse letto tra i commentatori con il nick "Oriundo", mi ha inviato per mail questo piccolo /grande sfogo che, ovviamente, pubblico e appoggio pienamente ! Fatemi sapere cosa ne pensate...
Chissà quante volte ci siamo sentiti rivolgere questo simpatico assioma.
Io personalmente lo sento pronunciare spesso, un po’ troppo a dire il vero, lavorando in un ufficio internazionale con colleghi da tutta Europa.
Intendiamoci, non dico che venga utilizzato con cattiveria, ed è proprio questo che più mi fa innervosire, viene usato come un simpatico sfottò, (magari quando alcuni Italiani si ritrovano a “confabulare” tra loro, questo sì un atteggiamento comune a noi del Bel Paese) con superficialità, sorridendo e pensando che faccia sorridere.
A me invece essere accomunato a Cosa Nostra non fa sorridere per niente anzi, è grave perchè la parola Mafia mi fa subito pensare a tutte le famiglie di gente comune, come me, colpite, vessate, umiliate, assassinate dalla malavita organizzata.
Mi fa pensare ad un’isola che possiede un incanto unico al mondo, la Sicilia, macchiata per sempre da questo cancro.
Mi fa pensare che sicuramente non tutti i Siciliani meritano questo peso, eppure lo devono sopportare.
A volte mi sono seriamente chiesto se questo epiteto di “Mafiosi” un po’ non ce lo meritiamo... ma la risposta è sempre stata no.
No, perchè comunque la maggior parte di noi non ha nulla a che vedere con la mentalità mafiosa.
No, perchè nonostante molti pensino il contrario l’Italia è un paese pieno di persone con grandi idee, con un patrimonio culturale e artistico che tutto il mondo ci riconosce e in qualche caso ci invidia, e in questo la mafia non c’entra nulla, per fortuna.
No, perchè anche se ad oggi pensare di debellare la malavita sembra un’utopia, nel nostro paese non si è mai smesso di combatterla, anche a costo di duri sacrifici.
Mi sono chiesto come far capire a giovani stranieri (un po’ coglioni, diciamolo) che non c’è nulla di divertente in questo sfottò, che la Mafia, quella vera, non è quella che hanno visto nel film “Il Padrino” ma è molto, molto peggio. Qualcosa che risulta difficile da immaginare anche per noi Italiani che non viviamo direttamente a contatto con queste realtà.
Forse potrei raccontargli di quante famiglie, dal nord al sud del nostro paese, sono state danneggiate in un modo e nell’altro dalla malavita.
Potrei fargli la conta dei morti nelle varie faide in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, come se fosse un bollettino di guerra, alcune fonti sostengono che sarebbero 5000 i soli morti ammazzati dalla mafia in Sicilia, probabilmente il dato è sbagliato per difetto...
Forse potrei spiegargli che hanno poco da sfottere, visto che quando acquistano un qualsiasi tipo di droga a Barcellona, (ad esempio ma potrei dire a Londra o Parigi), stanno dando i loro soldi proprio alla Mafia italiana (per la precisione a Camorra e `ndrangheta come ben spiegato da Roberto Saviano nel suo “Gomorra”).
Oltre a primeggiare in alcuni settori “legali” abbiamo anche questi tristissimi primati, bisogna riconoscerlo,
Forse potrei cercare di spiegargli chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Giuseppe Impastato e Rosario Livatino.
Potrei cercare di spiegargli che oggi, mentre loro ci dicono “Mafia” con i loro sorrisini ebeti, ci sono migliaia di persone in Italia che contro la mafia, tutte le mafie, lottano senza paura, a costo della vita. Potrei chiedergli di visitare il sito: Vittime della Mafia
O Delitti della Mafia. Oppure il sito dell’associazione contro la mafia Libera o anche quello dell’associazione “E adesso ammazzateci tutti”. Per fargli capire chi sono i veri Italiani, non certo i mafiosi.
Sinceramente essere additato come “Mafioso” anche se fatto “per scherzo” (bisognerebbe poi analizzare quanti lo fanno davvero in buona fede, potrebbero esserci delle sorprese...) inizia a diventare pesante, e soprattutto vorrei che costoro capissero che non fa assolutamente ridere, per niente.
Già sapete cosa penso dell'Estate Barcelonense, se comparata con l'estate Romana (giusto per darvi un'idea: questo è il sito ufficiale con tutto il programma).... però siamo qui e dobbiamo accontentarci di quello che offre questa cittá (che comunque NON è poco !).
Per avere una panoramica completa delle iniziative estive, date un'occhiata a questo sito: contiene una guida completa per godervi al meglio l'estate a Barcellona.... peccato che le cose più interessanti (tipo il festival Grec 2007) siano un pò care ! Colgo anche l'occasione per ricordarvi che il prossimo 16 Luglio verrá a suonare, sempre nell'ambito del Festival Grec, Vinicio Capossela. I biglietti vengono 25 euro on-line e 30 il giorno del concerto... trovate maggiori informazioni qui